La maggior parte dei pini che si ritrovano sul territorio comunale, in formazioni pure o miste, appartengono al gruppo dei pini mediterranei, che include: pino domestico (Pinus_pinea), pino marittimo (Pinus_pinaster) e pino d'Aleppo (Pinus_halepensis). A questi si aggiungono il pino silvestre (Pinus_sylvestris) e il pino nero (Pinus_nigra).
Più o meno diffusamente, sono stati impiegati in rimboschimenti a diverse altitudini ed esposizioni, prediligendo il pino domestico e il pino d'Aleppo per le stazioni poste a quote inferiori e, salendo, il pino marittimo, il pino silvestre ed il pino nero. Non c'è comunque una netta divisione altimetrica fra le specie impiegate, se non per i primi due, le altre si possono ritrovare a quote diverse. Ad esempio il pino nero è stato impiegato sia per rimboschimenti sui 450 m (Poggio Bardellone), che per quote più elevate (900 m) del Monte Giovi.
I più utilizzati per i rimboschimenti sono il pino marittimo e il pino nero. Gli altri tre raramente sono stati utilizzati per rimboschire grosse estensioni, il più delle volte vengono impiegati come specie da consociare ad altre.
Il pino domestico, detto anche pino da pinoli, è facilmente riconoscibile per l'inserzione dei rami sul tronco a 45 gradi e per la caratteristica chioma ad ombrello. Nel pino marittimo i rami sono inseriti a 90° e la pianta forma una chioma piramidale. Il pino d'Aleppo è riconoscibile per la chioma più chiara dei precedenti pini mediterranei che sembra formata da tanti globi di fronda.
Le esigenze ecologiche dei pini mediterranei sono diverse a seconda della specie. Il più eliofilo, termofilo e xerofilo è il pino d'Aleppo. Di esigenze intermedie il pino domestico; mentre il pino marittimo è dei tre il meno termofilo e xerofilo. Il primo ed il secondo vegetano sui terreni più diversi mentre il terzo predilige suoli a reazione acida o subacida.
Il pino silvestre, facilmente individuabile per i suoi piccoli strobili (pigne) e per la corteccia di color arancione nella parte superiore, è una pianta che resiste bene al gelo e a forti variazioni di temperatura, xerofila ed eliofila. Si adatta a tutti i terreni.
Il pino nero è una specie eliofila, anche se sopporta una certa ombreggiatura laterale, abbastanza xerofila (anche se richiede una certa piovosità estiva) e termofila; predilige i terreni calcarei.
Diverse zone del territorio comunale sono occupate da rimboschimenti di pini puri o misti: le maggiori estensioni si trovano sul Poggio Bardellone (300-500 m circa); a monte di Gattaiuzza (200-300 m) presso Gricigliano; a Monte Fiesole (400-450 m); a monte dell'abitato di S. Brigida (400-520 m); sul Poggio alla Croce (300-500 m) e Poggio Caipoli (400-550 m) nella zona di Colognole; a S. Giusto (870-920 m) sul crinale del Monte Giovi.
Varie sono le situazioni in cui vegetano queste pinete: possono ritrovarsi con querce, con altre conifere ed allo stato puro. In ogni caso le specie che si rilevano sono più o meno le stesse, gli eventuali cambiamenti sono in funzione del substrato e della copertura. Appartengono allo strato arboreo: roverella (Quercus_pubescens), cerro (Quercus_cerris), leccio (Quercus_ilex), orniello (Fraxinus_ornus), carpino nero (Ostrya_carpinifolia), acero campestre (Acer_campestre), sorbo domestico (Sorbus_domestica), cipresso (Cupressus_sempervirens), o gli stessi pini già descritti, mescolati fra di loro.
Lo strato sottostante è solitamente formato da ginepro (Juniperus_communis), lentaggine (Viburnum_tinus), sanguinello (Cornus_sanguinea), biancospino (Crataegus_monogyna), corbezzolo (Arbutus_unedo), ligustro (Ligustrum_vulgare) e prugnolo (Prunus_spinosa). A questi, in popolamenti più radi, si uniscono la ginestra dei carbonai (Cytisus_scoparius), il brugo (Calluna_vulgaris), la scopa (Erica_arborea), tipiche dei substrati acidi o subacidi, mentre sui suoli di origine calcarea troveremo la ginestra di Spagna (Spartium_junceum), il rovo (Rubus_ulmifolius) e la vitalba (Clematis_vitalba). Lo strato erbaceo è costituito da erba mazzolina (Dactylis_glomerata), forasacco (Bromus_arvensis), robbia (Rubia_peregrina), querciola (Teucrium_chamaedrys) e asparago (Asparagus_acutifolius).