Istruzioni per l'uso

Riconoscere una pianta

Per chi si trova a percorrere il nostro territorio forniamo un semplice aiuto al riconoscimento delle principali specie spontanee. Non è uno strumento scientifico, ma solo un aiuto pratico indirizzato all'utente comune. Chi ha esperienza e conoscenza della botanica userà ben altri strumenti.

La strada per riconoscere una pianta può essere rapida, se siete abili o fortunati, oppure molto lunga, se la pianta che avete davanti presenta pochi caratteri peculiari. Se si tratta di alberi o arbusti la faccenda è abbastanza semplice, ma si complica molto quando si affrontano le erbe. In questo caso è spesso necessario poter contare sul riconoscimento contemporaneo di foglie e fiori, perciò la primavera è la stagione più indicata.

Per facilitare il riconoscimento abbiamo strutturato la ricerca in modo da isolare, per gradi, le piante che hanno caratteristiche simili fra loro. L'ultima fase prevede un controllo diretto tra le schede selezionate, usando le immagini e le descrizioni, e richiede un po' di pazienza.

Se la pianta che cercate di riconoscere ha un fusto legnoso, consistente, è un albero o un arbusto. Fra questi dovete distinguere subito tra alberi o arbusti con aghi o foglie squamose (conifere come pini, abeti e cipressi) oppure alberi e arbusti con foglie diverse.

Le tappe successive si svolgono scegliendo per dimensioni, caducità delle foglie, forma delle foglie, tipologia dei fiori, ecc. Nella buona stagione non è sempre facile distinguere tra un albero sempreverde o uno a foglia caduca. In questo caso si ricordi che le foglie più resistenti sono anche le più robuste al tatto.

Nella ricerca delle specie erbacee, ma anche nei piccoli arbusti, è importante saper distinguere la forma delle foglie tra: foglie intere a margine intero; foglie intere a margine chiaramente inciso; foglie composte da più segmenti.

Un elemento chiave sono i fiori, che vanno osservati da vicino e con attenzione, per determinare il colore e il numero dei petali o sepali, oppure se si tratta di capolini (fiori composti), o fiori dalla particolare forma (tubolosa, campanulata, ecc.)

Procedendo nella ricerca, bisogna considerare che certi caratteri non sono sempre univoci. Una specie può sviluppare fiori di colore diverso oppure con un numero di petali variabile, perciò troverete spesso una stessa specie sotto voci diverse: fiori a 4 o 5 petali, petali rosa o petali bianchi, ecc.

Altre specie sono raggruppate sulla base di peculiari caratteristiche: erbe in forma di grano, erbe pungenti, arbusti spinosi, piante grasse, piante rampicanti, canne, piante degli ambienti acquatici, felci e equiseti.

Arrivati alla pagina finale di un percorso di ricerca, troviamo le immagini di un numero variabile di specie simili. Scorriamo tutta la pagina con attenzione e cerchiamo la specie o le specie che più somigliano alla nostra. Poi consultiamo con attenzione le schede di ciascun candidato e, attraverso la descrizione, riusciremo a capire quale specie abbiamo di fronte.

 

Cosa c'è e cosa manca

Le circa 570 specie che abbiamo schedato sono soltanto la parte più rappresentativa delle piante che crescono spontaneamente nel territorio comunale. Non troverete molte delle specie coltivate per la produzione agricola o per abbellire parchi e giardini, ma abbiamo voluto inserire le più diffuse specie forestali e alcune specie coltivate che si trovano sparse nella campagna perché rinselvatichite o superstiti di vecchie coltivazioni. Dalla nostra selezione abbiamo escluso le erbe poco significative e quelle che non siamo certi si possano trovare ancora nel nostro territorio. Non parliamo nemmeno di muschi, licheni e funghi. Certamente mancherà qualcosa e contiamo sulle vostre segnalazioni per integrare questa guida.

Un indice alfabetico raggruppa i nomi scientifici e quelli comuni in uso dalle nostre parti. Il nome scientifico è uniformato a quello scelto da Dryades e spesso è diverso da quello usato nell'edizione a stampa del 1993. La botanica, nella determinazione di specie, subspecie e varietà, è in continua evoluzione, e così lo sono i nomi delle specie.

 

Usare lo smartphone come GPS per seguire gli itinerari botanici

Di ogni itinerario botanico suggerito nel sito si può scaricare la traccia (in formato .kml). Se aprite la traccia (con una qualsiasi app geografica, come Maps di Google o Oruxmaps) la vedrete sovrapposta ad una mappa del terreno.

La visibilità della mappa dipende da come avete impostato l'app. Vi consigliamo di utilizzare una app cartografica come Oruxmaps e di scaricare precedentemente una mappa dell'area che vi interessa (per esempio Opencyclemap, che ha le curve di livello), in modo che sia visibile e zoomabile in campagna anche senza essere collegati a internet.

Considerate che tenere il GPS attivo comporta un consumo di energia che riduce l'autonomia dello smartphone.

ATTENZIONE: gli itinerari non sono segnalati sul terreno, posso presentare pericoli oggettivi (punti scivolosi, frane, caduta massi, vegetazione intricata) e richiedono senso di orientamento e abilità. Non sono adatti a bambini e anziani.

 

Pericolo!

Le piante sono organismi che sintetizzano e/o raccolgono sostanze che possono essere molto pericolose per l'organismo. NON usate le informazioni contenute in questo, né in altri siti web, per la raccolta e l'impiego di piante per l'alimentazione o la cura. Per ogni curiosità rivolgetevi ad un erborista diplomato, saprà darvi il giusto consiglio. Da parte mia non amo le cure erboristiche né credo in quelle omeopatiche perciò, se ne ho bisogno, vado dal medico specialista.

Riguardo alle piante di uso alimentare, per esempio le erbe di campo per le insalatine rustiche, potete seguire dei corsi appositi oppure farvi guidare da qualche signora esperta, ma evitate di mangiare ciò che non conoscete perfettamente, potreste pagarlo caro.

La specie umana ha passato gli ultimi 200.000 anni a selezionare le specie vegetali e animali che forniscono un buon apporto nutritivo con le minori controindicazioni. In questi millenni di affamate ricerche molti nostri antenati sono morti o hanno sofferto terribili mal di pancia a causa di una bacca o di un'erba sbagliata: non lasciate che abbiano patito invano.

Da parte nostra abbiamo segnalato le specie che hanno una qualche pericolosità. Tenete anche presente che alcune specie portano spine, vescicole urticanti, oppure hanno un latice aggressivo per la pelle, le mucose, gli occhi! Quindi tenete d'occhio i bambini che sono con voi: potrebbero ingerire o toccare qualcosa di pericoloso! Dopo aver toccato una pianta evitate di mettere le mani in bocca, nel naso o sugli occhi.

 

Fate la vostra parte

Rispettate il mondo vegetale e il suo equilibrio, limitate al minimo la raccolta di fiori e piante. Abbiamo segnalato le specie che godono di una qualche forma di protezione, ma rispettate tutte le piante allo stesso modo. Naturalmente rispettate le proprietà e le colture: è grazie al lavoro di tanti proprietari che si mantiene un paesaggio secolare.

Se ne avete voglia potete farvi un erbario, seguendo le tante guide che si trovano in rete, magari assieme a un bambino, a una classe scolastica, a un amico, in modo da trasmettere ad altri l'amore e la conoscenza della natura che, malgrado tutto, riesce ancora a sopravvivere intorno a noi.

 

Approfondire

In rete potete trovare numerosi siti che vi permettono di approfondire la vostra cultura botanica. Tra i migliori in lingua italiana, oltre al portale botanico di Wikipedia, vi segnaliamo lo stesso Progetto Dryades e, infine, Acta Plantarum. Quest'ultimo è un prezioso sito collaborativo che raccoglie, in modo organizzato, il contributo di oltre 1.000 utenti appassionati. Contiene notevoli schede di oltre 2.000 specie, un ottimo dizionario, una guida alla morfologia vegetale e tante altre risorse di grande interesse per tutti gli appassionati.

Potete anche leggere qualche testo introduttivo, che troverete nella Biblioteca Comunale.

 

Fotografare

Se volete fotografare le piante con buoni risultati dovreste procurarvi una fotocamera digitale reflex con un obiettivo zoom e un obiettivo macro, un cavalletto (leggero, se vi muovete a piedi), una sorgente di luce artificiale (flash o illuminatore) e un buono zaino per portare e proteggere il tutto. Il resto lo imparerete con l'esperienza e con una delle tante guide che trovate on-line.

Le cose più importanti da tenere in mente sono:
- isolare il soggetto dallo sfondo;
- trovare un buon compromesso tra luci ed ombre;
- mantenere la fedeltà ai colori reali;
- tenere ferma la macchina per poter usare tempi lunghi di ripresa (e aperture maggiori);
- curare la messa fuoco.

Fortunatamente l'uso del digitale vi permette di fare infinite prove sui gerani o le rose del vostro terrazzo, prima di avventurarvi nella caccia fotografica.