Puoi scaricare la traccia per seguire l'itinerario attraverso il tuo smartphone:
L'itinerario descritto in questa pagina non è segnalato e può presentare ostacoli e difficoltà impreviste, anche legate alle condizioni meteorologiche e del terreno. Prima di avventurarvi nel percorso organizzatevi con mappa e/o GPS, attrezzatevi in modo adeguato (scarponi, pantaloni lunghi, ecc.), calcolate i tempi di percorrenza con sufficiente elasticità per poter affrontare anche lunghe deviazioni!
Accesso e Parcheggio: Molino del Piano è raggiungibile, attraverso l'omonima strada provinciale, dalle Sieci sul fondovalle dell'Arno (servizio di autobus), oppure dalle Croci dell'Olmo sulla statale Faentina. Presa la strada per Doccia, si parcheggerà nelle ampie strade presso i giardini pubblici, oltre il torrente sulla destra.
Lunghezza: 6,5 km. Dislivello: 350 m.
Punti d'appoggio: bar e negozi di alimentari a Molino del Piano.
Il nostro itinerario parte dal parcheggio, passa dalla piazza principale del paese e sale alla chiesa parrocchiale di San Martino, dall'originale pianta ottagonale. Passato il cimitero e divenuta ora sterrata, la strada passa vicino a casa Gaville, poi sale verso Ovest fino ad un bivio.
Lasciata sulla sinistra la strada che sale verso Poggio di Luca (e dalla quale torneremo) ci incamminiamo a Nord per la casa delle Vigne, dopo aver incontrato sulla destra la via che porta alla bella fattoria di Torre a Decima, un edificio quattrocentesco che sorge su una collinetta circondata dai lecci. Tutto l'altopiano è ormai occupato da moderni impianti di vigneti e frutteti. Il colle alla nostra sinistra è coperto da campi semi-abbandonati, cedui di roverella e qualche pino. In corrispondenza delle Vigne troviamo una piccola cipresseta, poi camminiamo tra quelli che, un tempo, erano campi coltivati a viti, olivi e grano, curati come orti, ed ora conservano solo le vecchie piante d'olivo. Lungo le particelle di bosco e nei campi semi-abbandonati, tra i resti degli antichi terrazzamenti, dominano gli arbusti e i rovi.
Superata Fontalta, la strada si inerpica per il panoramico sito della Mosca. Qui il nostro sguardo potrà spaziare sul paesaggio sottostante ed indagarne gli sviluppi: là i campi ritagliati nel bosco, qua i boschi che riprendono possesso dei campi, più sotto il paese che si espande, laggiù un vecchio rimboschimento, etc. Lasciata sulla sinistra una strada che porta rapidamente al crinale, ci inoltriamo invece verso Nord-Est, seguendo con qualche difficoltà la strada vicinale invasa dalla vegetazione spontanea che si è sviluppata nei vicini campi abbandonati. Superato il tratto più intricato, le cui condizioni dipendono dalla stagione e dall'eventuale passaggio di trattori o cacciatori, si torna a salire agevolmente per un ampio sentiero che, in breve e attraverso una pineta, ci porterà all'ombrosa cipresseta del Fornello.
In questo itinerario, dal carattere agreste, incontreremo di preferenza quelle specie che vivono in ambienti lievemente antropizzati: ai bordi dei sentieri, dei coltivi, nei pressi delle abitazioni rurali. Fra le tante segnaliamo: iperico, erba mazzolina, trifoglio irsuto, erba viperina, vilucchio, malva ed ortica.
Con una breve digressione potremmo visitare gli scavi dell'antica chiesa del Castello del Monte di Croce, distrutto dall'esercito del Comune di Firenze nel 1.153 (quasi 900 anni fa!). Basta salire sul crinale predendo uno dei sentieri che salgono a sinistra della strada per il piccolo cimitero del Fornello. La zona intorno agli scavi è occupata dalla vegetazione spontanea, ricca di arbusti e cespugli.
Per tornare a valle partendo dal Fornello, si prende la stretta strada asfaltata che porta al cimitero e, dopo questo, diventa una piacevole sterrata che conduce verso Sud. Siamo alle pendici settentrionali del Monte di Croce, e sarà interessante notare la diversa copertura vegetazionale dovuta all'esposizione più fredda.
Giunti ad incontrare il crinale la strada si allarga e passa a Nord del Poggio di Luca, dove sorgono alcune abitazioni. Qui lasciamo la strada e ci avventuriamo nel bosco, seguendo tracce di sentiero che scendono in direzione Est e che, dopo 200 m, ci portano ai campi terrazzati di Casalta. Poco sotto troviamo la strada che ci riporterà al punto di partenza.