Puoi scaricare la traccia per seguire l'itinerario attraverso il tuo smartphone:
L'itinerario descritto in questa pagina non è segnalato e può presentare ostacoli e difficoltà impreviste, anche legate alle condizioni meteorologiche e del terreno. Prima di avventurarvi nel percorso organizzatevi con mappa e/o GPS, attrezzatevi in modo adeguato (scarponi, pantaloni lunghi, ecc.), calcolate i tempi di percorrenza con sufficiente elasticità per poter affrontare anche lunghe deviazioni!
Accesso e Parcheggio: Montetrini è un piccolo gruppo di case che sorgono su una strada secondaria che si dirama dalla Strada Provinciale Molino del Piano - Olmo, circa 3 km a monte di Molino del Piano. Siamo all'inizio della salita che porta verso le Croci dell'Olmo, e in corrispondenza di alcune case parte una stretta strada sulla sinistra. Si segue la strada e si cercherà di parcheggiare nel primo luogo adatto.
Lunghezza: 4 - 5 km. Dislivello: 250 m.
Punti d'appoggio: negozi e bar a Molino del Piano.
La nostra descrizione parte dal primo ponte che attraversa il Fosso di Montetrini, oltre il quale si sviluppa un breve viale alberato che porta ai resti di una casa colonica e d'una fornace settecentesca. Qui troviamo un altro ponte, che supera il Fosso del Porcile.
Se siamo abituati a farci strada nella vegetazione e a cercare di passare "costi quel che costi", possiamo avventurarci seguendo il corso del primo fossetto sulla sinistra (in direzione Est). Conviene tentare questo passaggio alla fine dell'inverno, prima che la vegetazione torni ad infittirsi. Consigliamo di muoversi con guanti e roncola, in modo da poter affrontare qualche punto più intricato.
Il piccolo fosso si risale per 1 km esatto (anche utilizzando eventuali sentieri lungo le sponde), fino ad incontrare un costone di terreno roccioso, dilavato dalle piogge, sul versante Nord.
Si risale proprio quel costone e si raggiungono, con difficoltà, i ruderi della casa del podere delle Buche. Nei dintorni della casa si individua una traccia che porta in direzione Nord, che ci porterà ad incrociare il crinale della collina (circa a quota 350 m) passando tra gli insediamenti di Pagnollaccio e Campiroli.
Il crinale della collina è percorso da un debole sentiero (non segnalato) che scenderemo, cercando di tenerci sul filo dello spartiacque. Arrivati a quota 300 m (indispensabile il GPS) sarà possibile individuare un piccolo sprone esattamente rivolto a Nord, dove si trovava un tempo l'antico Castello di Lubaco.
Queste collinette sono ricche di vegetazione, con una varietà di specie che comprende, trale altre: maggiociondolo, cerro, pino nero, pino domestico, acero campestre, lentaggine, sanguinello, caprifoglio, sambuco, ligustro e biancospino. Nel bosco vi è una prevalenza di carpino nero ed orniello, mentre tra le specie del sottobosco si ritrovano ciclamini, dafne, elleboro, pungitopo e primula. Le querce più belle sono state tagliate e rimane solo qualche esemplare di quello che fu.
Adesso possiamo scendere: a sinistra lungo un sentiero, oppure a destra per le ripide balze che portano nei campi sottostanti. Arriveremo al Mulino del Porcile, posto suggestivo, nascosto e ricco di storia. Adesso sarà facile seguire la strada che, a destra, riporta verso Montetrini. Per vedere qualcosa di più, conviene scendere seguendo direttamente il corso del fosso, perlomeno nei tratti meno intricati.
Si tratta di un luogo fresco e umido, dominato sulla destra da un costone roccioso dove si osservano lecci, ornielli, carpini neri; abbondante edera ricopre il costone e parte dei tronchi degli alberi. Sulla sinistra della strada l'intricata vegetazione arriva fino al fosso: qui si ritrovano le principali specie ripicole come pioppi, salici ed ontani.
Finito il percorso vale la pena passare a visitare la Pieve di Lubaco, sulla strada provinciale poco più a monte.