2. da S. Brigida a Fontassenzio

itinerario botanico alle pendici del Poggio Abetina

La mappa

 

La traccia

Puoi scaricare la traccia per seguire l'itinerario attraverso il tuo smartphone:

itinerario02.kml - itinerario02.gpx

 

Attenzione!

L'itinerario descritto in questa pagina non è segnalato e può presentare ostacoli e difficoltà impreviste, anche legate alle condizioni meteorologiche e del terreno. Prima di avventurarvi nel percorso organizzatevi con mappa e/o GPS, attrezzatevi in modo adeguato (scarponi, pantaloni lunghi, ecc.), calcolate i tempi di percorrenza con sufficiente elasticità per poter affrontare anche lunghe deviazioni!

L'itinerario

Accesso e Parcheggio: S. Brigida è una bella frazione che si snoda lungo le pendici della dorsale che separa la valle del torrente Sieci dal Mugello. Vi si arriva facilmente dal fondovalle (Sieci-Molino del Piano) oppure dalle Croci dell'Olmo, seguendo le indicazioni per Sieci-Molino del Piano e, dopo un paio di chilometri in discesa, deviando a sinistra in corrispondenza della medievale Pieve di Lubaco. Arrivati alle prime case del paese, si consiglia di lasciare l'auto nel grande parcheggio sulla destra.
S. Brigida è collegata a Firenze e Pontassieve con servizio di autobus.
Lunghezza: 6 km. Dislivello: 450 m.
Punti d'appoggio: In paese vi sono alcuni bar e negozi di generi alimentari.

Si percorre Via Piana, la strada principale del paese, fino ad incontrare la via che sale, ripidamente, verso il cimitero e le cave di pietra serena. In quest'area le case sono costruite direttamente su uno strato di arenaria che, di fronte alla chiesa, mostra una suggestiva rupe.

l primo tratto del percorso, dal cimitero fino dopo il campo sportivo, fiancheggia una pineta. Il sottobosco di questa pineta è caratterizzato dalla presenza del cisto laurino al quale si unisce il cisto a foglie di salvia, l'erica e la ginestra.

Si passa a valle del campo sportivo per aggirarlo sulla sinistra e salire gradualmente attraverso un castagneto. Quest'ultimo presenta grandi esemplari, anche abbastanza caratteristici per la loro forma, monumenti alla passata civiltà del castagno da frutto, pane dei montanari.

Il sentiero, abbastanza evidente e con alcuni segnali di vernice gialla, in pochi minuti porta ad una breve salita che ci fa uscire su un'ampia strada sterrata. Si tratta si un'opera dissennata realizzata nei primi anni 70, quando venne tracciata senza riguardo alcuno per l'ambiente, distruggendo la viabilità rurale preesistente, tagliando strati rocciosi fortemente inclinati e soggetti al dilavamento delle acque, scaricando enormi quantità di detriti nelle scarpate: in sostanza si innescò un processo di degrado geologico e ambientale finalizzato alla "valorizzazione" immobiliare della collina. Fortunatamente le decine di villette progettate non furono poi realizzate, grazie alla opposizione dei movimenti ambientalisti.

La strada adesso è costeggiata prevalentemente da pioppi, aceri e da specie arbustive quali rose, ligustri e rovi. Più avanti si ritrovano anche nuovi esemplari di cisto laurino che anticipano l'areale proprio della specie. Sul poggio opposto, a sinistra, ecco l'Oratorio della Madonna del Sasso. Basta salire un poco che il cisto diviene sempre più abbondante e forma dei densi soprassuoli assieme a ginestra, erica e brugo. Più in alto si notano zone miste di querce e castagni.

La sterrata termina con un piazzale, accanto all'area di sosta attrezzata che domina l'insediamento di Fontassenzio. Sulla sinistra si può scendere, per una piccola scarpata, verso il sentiero che porta alla cascina di Monterotondo, attraverso un ceduo di castagno.

Passati da Fonte Rosina e attraversato un versante fresco e coperto dal ceduo di castagno, si arriva sotto ai ruderi della Cascina di Monterotondo, posta sul crinale (panorama). A monte del sentiero (in direzione Ovest) è Poggio Abetina, dove rimangono alcuni esemplari di abeti, forse piantati a metà Ottocento.
Poco prima si incontra sulla destra il bivio col sentiero SB, che ci porterà a scendere velocemente verso i prati e la burraia di Bacìo, un toponimo che significa luogo ombroso, volto a Nord (che d'inverno vede poco il sole).

La discesa continua poi in direzione Ovest, e ci condurrà di nuovo sopra S. Brigida e, in breve, al punto di partenza.

Variante: Dalla piazzuola di Fontassenzio si può prendere subito a destra un sentiero ripido e stretto tra gli arbusti (segnato D) che finalmente entra nel bosco costituito da cedui di querce e di castagno. Sparso fra le altre specie del sottobosco, si nota anche qualche esemplare di cisto laurino. Quando il bosco è composto ormai quasi esclusivamente dai castagni, incontriamo la sterrata che, tenendo la destra, ci riporterà al cimitero di Santa Brigida.
Poco dopo aver superato una sorgente, si incontrerà una bella casa colonica, La Guardia, da cui si possono seguire le tracce di una strada vicinale che, correndo al limite tra boschi e coltivi, porta al centro del paese. a vicinale è accessibile seguendo la recinzione che corre sul lato Est della proprietà della Guardia, e il tracciato porta direttamente al fondo di Via Sergio Chiari.

S. Brigida presenta tante altre possibilità di piacevoli escursioni, a cui l'interesse naturalistico è affiancato da quello storico, tanto sono ancora evidenti i segni del lavoro dei montanari del passato: mulattiere, muri di sostegno, etc.

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