Albero caducifoglio che può raggiungere i 25 m d'altezza, dal tronco eretto, talora biforcato, corteccia grigio-bruna, solcata, a liste variamente incrociate. Foglie di color verde chiaro (gialle in autunno) composte da 7-21 foglioline, glabre, ovali, con spine alla base. Infiorescence a grappoli di 10-25 cm, formate da 15-25 fiori papilionati, bianchi, profumati che si sviluppano in maggio-giugno. I frutti sono legumi appiattiti, glabri, di color bruno e restano sulla pianta fino all'Inverno.
Originaria dell'America settentrionale, ha iniziato a diffondersi in Italia a partire dall'Ottocento. Si riproduce per semi e polloni, i getti giovani sono protetti da pericolose spine, ha una spiccata capacità d'adattamento su suoli e terreni dove non riuscirebbe ad attecchire altra specie d'alberi e cresce rapidamente, pertanto è invadente e tende a espandersi a scapito delle altre specie spontanee.
Il legno, di color giallo-verdognolo o bruno-olivaceo, ha grana grossa e si spacca facilmente, ma resiste bene all'aperto: se ne fanno pali per le vigne. Buon combustibile, brucia anche appena tagliato, e se ne possono estrarre le fibre per fare cordami e stuoie grossolane. I fiori, ancora chiusi, possono essere fritti per intero nell'olio d'oliva; particolarmente apprezzati dalle api, che ne traggono il miele d'acacia, il quale non cristallizza col tempo. Dai semi si ricavavano rosari e collane.
Semi, corteccia e radici sono tossici.