Pianta erbacea perenne, alta 30-40 cm, con fusto eretto, villoso. Ha foglie lanceolate, acuminate, alterne con la pagina superiore scabra e pelosa, lunghe fino a 8 cm, larghe 1,5-2 cm. Fiori ammassati all'apice del fusto. Germogli rosso bruni. Fiorisce tra aprile e giugno. La corolla imbutiforme, aperta longitudinalmente, ha cinque lobi; dapprima rosata, diventa azzurra dopo l'impollinazione. Ogni fiore produce quattro frutticini bianchi, lisci e duri come pietruzze, acheni derivati dalla frammentazione dell'ovario nelle sue quattro logge. Il calice, formato da cinque sepali liberi, è persistente intorno al frutto.
Vive ai margini dei boschi in esposizioni soleggiate ed in boschi radi caducifogli e cespuglieti, fino a 1.000 m. Piuttosto rara, ha bisogno di terreno calcareo ricco di humus e di un clima caldo.
Il nome del genere deriva dalla somiglianza delle foglie, ruvide per peli sparsi, con la lingua dei bovini. Un tempo si riteneva che un infuso dei suoi semi fosse utile per espellere i calcoli renali, per analogia con la loro forma e durezza.