È una conifera sempreverde, un bell'albero di forma slanciata e conica che cresce fino a 60-65 m. La corteccia, bianco-grigiastra, è liscia, con pustole resinose e tende a fessurarsi. Le foglie sono aghiformi, intaccate all'apice, di colore verde lucido sulla pagina superiore, con due linee biancastre nella pagina inferiore. Le foglie sono disposte tutte intorno al rametto ma assumono un aspetto a pettine per torsione della base dell'ago. Gli aghi sono spesso attaccati da afidi, che possono danneggiare gravemente o addirittura provocare la morte dell'albero. La fioritura avviene da aprile a maggio. I fiori maschili giallognoli sono raggruppati sulla parte inferiore dei rametti; i fiori femminili verdi sulla parte superiore, vicino alla sommità dell'albero. I coni sono eretti, cilindrici (cm 10-18 x 3-5) ed hanno brattee sporgenti. A settembre-ottobre le squame si aprono e cadono con i semi, dotati di ala larga.
Si ritrova in boschi montani da 800 fino a 1.800 m.
L'Abete bianco è l'unica specie del genere Abies spontanea in Italia. Forma vaste foreste sulle Alpi, sia allo stato puro che consociato all'abete rosso ed al faggio. Sull'Appennino era un tempo largamente diffuso in formazioni forestali in cui era consociato al faggio.
I suoi tronchi furono usati fin dall'epoca classica per la costruzione di alberi di navi. Lo sfruttamento eccessivo dell'abete portò alla sua rarefazione nell'Appennino e gran parte delle abetine attuali sono d'origine artificiale. La tendenza della moderna selvicoltura è di reintrodurre l'abete nelle faggete appenniniche, per ricostituire l'originaria consociazione. Nelle abetine della Toscana l'Abete bianco è soggetto ad attachi di parassiti dell'apparato radicale (Heterobasidion annosum e Armillaria mellea) che ne compromettono la stabilità di fronte a venti violenti. Il legno è leggero, tenero ed adatto a numerose utilizzazioni. Assieme all'abete rosso, l'Abete bianco è utilizzato anche come tradizionale Albero di Natale.
Specie protetta!